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Questo blog vuole essere un mezzo per far incontrare due punti di vista che sembrano che sembrano proprio non andare d'accordo: la filos...

22/12/17

Strudel salato alla cilentana

Lo strudel salato è una ricetta che apprezzo molto per una serie di motivi: lo trovo più bello da presentare di una torta salata, si prepara abbastanza velocemente ed è un buon modo per fare mangiare verdure a chi normalmente non ne vuol proprio sapere, come ad esempio i bambini o i ragazzi. In questa ricetta poi , le mandorle, i capperi e le olive rendono molto gustoso il tutto.
La verdura usata è la scarola, che è un'insalata con la foglia molto spessa e dura che si presta benissimo alla cottura. L'impasto è semplicissimo, senza lievito, vi consiglio di tirarlo fine, 3- 4 mm, ma non di più perchè altrimenti il ripieno, che rimane un pò umido, lo andrebbe a rompere.
Questa la ricetta:

Per il ripieno:
2 insalate scarole
60 g di olive nere tagliate a pezzetti
20 g di capperi scolati e lavati
60 g di mandorle  tritate grosse o pinoli
Olio evo
Sale (se necessario)

Per la pasta:
200g di farina semintegrale
3 cucchiai di olio evo
1 pizzico di sale
Acqua qb

Scottare le foglie di scarola  scarola in abbondante acqua bollente salata. In un’altra  pentola saltare la cipolla con un filo d’olio, farla imbiondire e diventare più tenera  aggiungendo  un po’ di sale. Aggiungere la scarola, le olive, i capperi, le mandorle o i pinoli e cuocere per una decina di minuti aggiungendo sale se necessario.
Prepariamo ora la pasta: unire la farina, il sale e l’olio con poca acqua , lavorare bene per formare un impasto. Tirarlo finemente a rettangolo su un foglio di carta forno.  Disporre al centro del rettangolo i ripieno di scarola, chiudere la sfoglia in un rotolo aiutandovi con la carta forno bagnando bene i bordi prima della chiusura. Bucherellare un po’ l’impasto in superficie con una forchetta e infornare a 180 gradi per 20-25 minuti.
A fine cottura spennellare in superficie con un’emulsione di olio e salsa di soja.


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11/12/17

Crumble di mele

Oggi parlerò di un dolce semplice, veloce da preparare e versatile:sto parlando del buonissimo crumble di mele. 
Il bello di questo dessert è che può essere facilmente adattato in versione gluten free sostituendo i fiocchi di avena con fiocchi di riso o in una versione senza dolcificanti accontentandosi del dolce della frutta presente.
Io qualche cucchiaio di malto l'ho messo, se non altro per far rapprendere meglio le "briciole" che vanno a gratinare le mele.
E' un dolce molto apprezzato nei paesi anglosassoni anche se da loro c'è l'usanza di imbottirlo di zucchero e burro...è un peccato perchè visto la naturale dolcezza del crumble, non servono nemmeno questi ingredienti, che anzi, vanno a coprire il suo sapore caratteristico.
Ad ogni modo eccovi la ricetta per una teglia per 4 persone:

Per il fondo:
6 mele tagliate a cubetti
La scorza grattuggiata di mezzo limone
3 cucchiai di uvetta ammollata
3 cucchiai di malto di riso
cannella

Per le "briciole"

6 cucchiai di fiocchi d'avena (o di riso per la variante gluten free)
3 cucchiai di farina di riso (se dovesse servire)
3 cucchiai di semi di lino
3 cucchiai di noci sgusciate
3 cucchiai di nocciole pelate
50 ml di olio di mais o girasole deodorato
2 cucchiai di malto
Vaniglia

Tagliare le mele a cubetti e adagiarle sul fondo di una teglia assieme all'uvetta ammollata, la scorza di  limone, un pizzico di cannella e un pizzico di sale.
Sciogliere il malto in un pentolino a fiamma bassa e versarlo sopra le mele.
Tritare poi con un mixer i fiocchi d'avena con i semi, le noci e le nocciole in maniera grossolana.
Mettere in una ciotola la vaniglia e il mix tritato aggiungete il malto e iniziate a lavorarlo con le mani aggiungendo olio piano piano e se proprio necessario un pò di farina di riso. Si deve ottenere un composto sbriciolato.
Distribuire le nostre biriciolone sopra le mele e infornare a 180 c per 25 minuti sino a quando il crumble risulterà dorato. Le briciole possono essere fatte anche con cornflakes o cereali soffiati al posto dei fiocchi, ovviamente daranno un sapore e una consistenza diversa.


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14/11/17

Torta pere e cioccolato

Ora una ricetta semplice e sfiziosa di una torta morbida che pur non contenendo zucchero e derivati animali non ha nulla a che invidiare ad altri tipi di dolci. I miei amici hanno gradito.
Io da anni non uso zucchero per una serie di motivi che un giorno vi spiegherò e ho dolcificato questa torta con dello sciroppo di riso, che è un alimento simile al malto, ma un pò più dolce che è in grado di soddisfare di più il gusto delle persone abituate a mangiare zucchero senza però dare i fastidiosi effetti collaterali di quest'ultimo.
Si , è vero ho messo del cioccolato, ma ho usato del fondente 80% dolcificato con zucchero di canna integrale che, seppur raramente , ogni tanto ci può stare.
Queste le quantità per una tortiera tonda di 24 cm:

350g di farina tipo 2
1 bustina di polvere lievitante bio
80 g di cioccolato fondente 80% rotto in piccoli pezzi
2 pere tagliate a dadini
latte di riso (non zuccherato) qb
190 g di sciroppo di riso
130 ml di olio di mais
un pizzico di sale
un pizzico di vaniglia

Mettere in una ciotola il lievito, la farina, il sale e la vaniglia mescolandoli bene e a parte in un altra ciotola amalgamare l'olio con lo sciroppo di riso. Aggiungere il mix di olio e sciroppo di riso alla farina , valutare la consistenza dell'impasto e nel caso aggiungere un po' di latte di riso. L'impasto deve risultare un pò liquido, ma denso, se preso con un cucchiaio deve cadere lentamente. Aggiungere le pere tagliate e i pezzi di cioccolato, riempire la tortiera foderata con un foglio di carta forno e cuocere in forno statico già caldo a 180 C per 40 minuti.


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11/11/17

L'alimentazione naturale può aiutare a migliorare la propria salute?

Spesso parlo o sentiamo parlare di cucina e alimentazione naturale, ma cosa si intende con questo termine?
Non c'è una definizione univoca a riguardo, ci sono tanti modi di fare da mangiare che si definiscono di cucina naturale,ma che sono molto diversi uno dall'altro. A volte è solo una trovata di marketing o di moda, altri la intendono come la cucina vegana (una definizione che comprende un pò tutto, dalla coca cola alle patatine), per altri ancora con questo termine intendono il crudismo, ecc... 
Credo però che per molti l'essenza del termine cucina naturale sia il cucinare con materie prime prodotte senza prodotti di sintesi e non trattate, che sono state sottoposte a meno lavorazioni possibili quindi più vicini alla forma in cui sono disponibili e presenti in natura.
Chi sposa questa definizione di sicuro ha a cuore l'ambiente, ma la trovo comunque una visione  limitata. Infatti non serve a molto mangiare dei cibi prodotti in maniera sana se non sappiamo scegliere e combinare gli alimenti che ci possono aiutare ad essere forti, resistenti e vitali. 
In poche parole, se il nostro pranzo e la nostra cena quotidiana è a base di salame bio, magari stai mangiando cibo con meno additivi, ma non credo che questo cibo ti aiuterà a stare bene a lungo termine.
Quindi me cucina naturale significa: cucinare alimenti il più possibile genuini e non trattati, scegliendo e combinando quelli più importanti per la nostra salute, creando piatti equilibrati.
Per scegliere gli alimenti più adatti e come combinarli, la macrobiotica (qui trovi il link dove racconto a grandi linee come è nata e su cosa si basa) secondo me offre un metodo pratico, semplice ed efficace che si basa sui principi millenari della medicina tradizionale cinese e allo stesso tempo soddisfa il fabbisogno di elementi nutrizionali su cui si basa la scienza dell'alimentazione attuale. 
Questo principio Yin-Yang in cucina per me può essere usato principalmente in 2 modi:
1 Seguendo un approccio che molti chiamano appunto di cucina naturale che porta a creare piatti anche molto estrosi e molto ricchi. Questo approccio non sarà mai in grado di risolvere a fondo un problema di salute, ma se seguito con buon senso aiuta a chi è in buona salute di restarci o di migliorare alcuni piccoli problemi.
2 Seguendo l'approccio macrobiotico tradizionale che è più rigoroso e comporta l'eliminazione di alcuni alimenti dalla propria dieta per un certo periodo e il ritorno a un modo di mangiare molto semplice basato principalmente su cereali integrali, verdure e legumi. Questo comporta una piccola rivoluzione nel modo di intendere il cibo e i sapori e si possono riscontrare molte testimonianze (tra cui il sottoscritto) in cui ha rappresentato un grande aiuto verso svariati problemi di salute e agendo in tempi piuttosto brevi.
E' scientificamente dimostrato al di là di ogni dubbio che l'alimentazione ha un ruolo fondamentale nella prevenzione di molte malattie.
A me invece piace definirla cucina curativa (anche se potrei essere messo al rogo per questo :D) , ma si tratta solo di un mio parere personale fondato sulla mia esperienza e non su studi scientifici, anche se sono convinto che in futuro ce ne saranno. Il lavoro di medici e ricercatori come Berrino e Longo, mi fa ben sperare in tal senso.
Nel caso vogliate usare il cibo per salvaguardare, migliorare o prevenire la vostra salute è bene rivolgersi a persone esperte in questo campo e se si fosse malati bisogna essere ovviamente seguiti da un medico che conosce questi strumenti.
Rimango comunque convinto che il miglior alleato resti il proprio buonsenso e la propria capacità di giudizio e discernimento.
Nel blog ci sono diverse ricette: alcune sono raccolte sotto l'etichetta cucina naturale, altre come macrobiotiche proprio in virtù di quanto scritto sopra.
Sperimentarle non vi farà altro che bene, anche all'anima.





09/11/17

Ribollita a modo mio

L'altro giorno per una cena con amici ho fatto una mia versione della ribollita toscana che mi ha soddisfatto particolarmente.
L'ho fatta così:

1 cipolla e mezza tagliate a fettine
1/2 costa di sedano tagliato fine
uno spicchio di aglio lasciato intero
un rametto di rosmarino
due foglie di alloro
3 carote medie tagliate a mezze rondelle
1,5 l di brodo vegetale caldo
Olio evo
Metà mazzetto di cavolo nero tagliato a striscioline
150 gr di fagioli dell'occhio secchi


Mettere i fagioli a bagno con un pezzetto di alga kombu per almeno 8 ore e cuocete poi a pressione sempre con l'alga con 2 parti di acqua e un pizzico di sale per 30 minuti a partire dal fischio.
Scaldare il brodo in una pentola
Nel frattempo prendere prendere un'altra pentola bella capiente e rosolare lo spicchio di aglio e poi la cipolla a fiamma vivace. Quando imbiondiranno salare un pizzico, abbassare la fiamma al minimo e cuocere per una decina di minuti, Aggiungere le carote, il sedano, l'alloro e il rosmarino e aggiungere due mestolate di brodo e fare cuocere per una ventina di minuti. Togliere l'alloro e il rosmarino e aggiungere il resto del brodo, i fagioli senza l'alga e il cavolo nero e cuocere ancora a fiamma media per almeno 20 minuti. Poi si sa che la zuppa più cuoce, più è buona :)
Servire calda con del pane o dei crostini. Io ad esempio ho aggiunto dei buonissimi chapati.


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Chapati!!

Cosa si può mangiare per scaldarsi? Per me l'alimento migliore in assoluto sono gli chapati! Ho scoperto questo piatto durante il mio soggiorno a Cuisine et Santè, uno dei centri macrobiotici più longevi d'Europa ed è un alimento che utilizza ingredienti e uno stile di cottura molto yang.
Ma cosa sono gli chapati? Sono dei crostini fatti da farina di saraceno, gomasio e un poco d'acqua. 
Sono tanto buoni quanto semplici e non contenendo glutine non hanno molte delle caratteristiche negative dei prodotti da forno.
Questa è la ricetta:
120 g di farina di saraceno
60g di acqua
60g di gomasio (regolatevi voi con il rapporti sale/sesamo , io in genere lo faccio 1:20)
Mettere gli ingredienti in una ciotola e impastare: l'impasto dovrebbe essere un po' sabbioso, che tende a sfaldarsi. Continuando a impastare e schiacciando bene l'impasto incomincerà a stare insieme, nel caso non fosse così aggiungete un goccino d'acqua.
Prendete un pezzo d'impasto mettetelo su una spianatoia e come per fare gli gnocchi formate dei cilindri però un po' più grossi (2-3 cm di diametro) e poi con un coltello tagliate dei dischetti spessi un cm. Mettete i chapati in una teglia (la carta forno è quasi superflua perché sono molto asciutti, io ho usato una teglia bucherellata per cuocere più uniformemente ma va bene anche una teglia classica) e infornare in forno statico a 220 c° per 5-6 minuti dopodiché togliere la teglia, girare i dischi per farli dorare anche dall'altro lato e cuocere ancora per 5-6 minuti.
Sono croccanti e buonissimi! Ottima fonte di calcio e ferro, molto utili in caso di debolezza, anemia e coliti.


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Viva la "rigidità"!

Qualcuno di voi leggendo il titolo di questo post penserà che io sia diventato matto.
Il fatto è che troppo spesso ho sentito usare la parola rigidità a sproposito quando si parla di macrobiotica e la cosa mi spiace molto. Il problema è che spesso viene confuso questo termine con la disciplina che appartiene a coloro che in questo caso sanno che, per vedere come il cibo lavora in modo importante sul corpo umano sia necessario un certo sforzo di volontà.
Infatti, in un mondo dove tutto ci sembra sia dovuto, dove con il pretesto che bisogna volersi bene accettiamo sempre di venire blanditi da messaggi rassicuranti anche quando avremmo bisogno di qualche sano scossone e dove i problemi vengono nascosti sotto il tappeto fino a quando non si può più fare a meno di ignorarli, ecco, in un mondo come questo parlare di disciplina non può che essere visto come un qualcosa di pericoloso.
Ed è così che chi è determinato a prendere in mano la propria salute per la società diventa "rigido" quando in realtà è soltanto una persona responsabile.
Ma cosa intendo per essere  responsabile e disciplinato? 
La respons - abilità è  semplicemente la capacità di dare una risposta o di porre rimedio a qualcosa; in genere si tratta di un problema o una difficoltà
Per far si che ciò sia possibile, dobbiamo aver ben chiaro  quanto abbia inciso il nostro comportamento nell'originare il problema in modo da capire poi cosa possiamo cambiare di questi nostri comportamenti affinchè la situazione si risolva.
E' per questo motivo che dare la colpa ad altri, indipendentemente da quanto siano fondate o meno le nostre accuse, non è un atteggiamento vincente perchè porta a concentrarsi verso fattori sui quali non abbiamo alcun potere e a dimenticarsi su quali fattori possiamo agire ritrovando, in questo modo, il nostro potere personale.
Per modificare dei comportamenti negativi bisogna intraprendere una serie di azioni positive che sostituiscano quelle vecchie. Questo cambio però incontrerà per forza di cose delle resistenze a causa del fatto che il cervello umano fondamentalmente detesta cambiare un abitudine che trova confortevole a livello sensoriale, anche se questa abitudine si rivela dannosa a medio-lungo termine.
Il cambiamento quindi avrà modo di insediarsi in noi dopo che avremo cambiato le nostre azioni per un po' di tempo.
La capacità di ripetere nel tempo un'azione benefica in sostituzione di una dannosa gestendo le resistenze che si creano durante questo processo è la disciplina.
Tutto ciò tradotto in modo molto pratico nel contesto dell'alimentazione o della macrobiotica suona più o meno così: se vogliamo davvero vivere la salute di cui parla Ohsawa, dobbiamo evitare di mentire a noi stessi e praticare il metodo per come viene spiegato almeno per un certo periodo di tempo.
Questo non significa crearsi una prigione mentale di precetti e divieti. Ohsawa era solito dire che una prescrizione alimentare non è una condanna. Si tratta di essere coerenti e abbastanza intransigenti per un certo periodo che può andare da una settimana ad un mese.
Per chi non sta bene di salute tornerà il tempo in cui potrà allargare il suo modo di mangiare (sempre orientandosi con il buonsenso dando un'occhiata a quelle che sono le linee guida generali) , ma prima bisognerà lasciare il tempo che servirà al cibo per migliorare la nostra condizione e rendere più semplici i nostri gusti e le nostre abitudini alimentari.
Certo, come scrivevo prima cambiare non è una passeggiata perchè la nostra tavola e il nostro frigorifero sono le nostre più grandi zone di confort, ma come avviene in tutti i processi evolutivi, per crescere è importante lasciare il conosciuto e provare nuovi territori, con tutte le paure e le difficoltà che questa scelta comporta.
Vi siete mai chiesti se sia più rigido chi ha il coraggio di mettere in discussione le proprie abitudini alimentari o chi non si sposta mai dai propri schemi anche quando sono dannosi? Avete mai provato a vederla sotto questo punto di vista?
Credo ci sia molto più dogmatismo e rigidità in tante persone che seguono lo stile di vita dettato dai media piuttosto che in chi segue la macrobiotica o altri modi di mangiare alternativi con intelligenza.
Invece le persone che buona parte della società definiscono come "rigide" in realtà:
- Ascoltano il  corpo e i suoi segnali, quindi sanno come rapportarsi al cibo e quando eventualmente porsi dei limiti.
- Seguono un modello in maniera coerente perchè sanno che questo è l'unico modo per ottenere dei risultati. Se quei risultati non arrivano mette in discussione il modello oppure mette in discussione il proprio approccio.
- E' concentrato a migliorare se stesso e non ha tempo per i giudizi. Vive con uno spirito di apertura e condivisione.
Quindi diciamolo una volta tanto, viva la "rigidità"!!



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26/10/17

Le 10 direttive di Ohsawa, ovvero il buonsenso su cosa e come mangiare

A volte quando si inizia un nuovo percorso alimentare non si sa dove andare a sbattere la testa, non si capisce cosa mangiare, cosa evitare, ci si complica la vita, quando la parola magica è: SEMPLIFICARE!
"La dieta macrobiotica" Ed. Astrolabio
Georges Ohsawa era sicuramente un amante della sintesi. Credo sapesse che, quantomeno all'inizio, bisogna solo concentrarsi sugli aspetti più importanti. E per quanto riguarda la cucina non c'è da conoscere molto più delle 170 pagine del suo classico "Lo zen macrobiotico e l'arte della longevità" tradotto anche come "La dieta macrobiotica". 
In queste pagine il fondatore della macrobiotica parla anche delle 7 diete, ma è un argomento che affronterò in un altro post. Credo sia meglio ora partire con 10 semplici regole che sono valide oggi così come lo erano quando scrisse questo libro che fu dato alle stampe nel 1966. Prima però, se non l'hai già letta, ti invito a leggere qui una breve panoramica di che cosa è la macrobiotica.
Qui è Ohsawa a parlare:

1 Non prendete cibi né bevande forniti dall’industria come zucchero, bevande conservate, alimenti colorati chimicamente.
2 Cucinate gli alimenti con olio vegetale o acqua. Usare sale marino non raffinato e non arricchito. Tra le pentole sono da preferire quelle di acciaio inox o di terracotta.
3  Man mano che vi sentirete meglio e comprenderete il principio Yin - Yang potrete provare ad allargare la dieta, ma con prudenza. Potete continuare le diete al di sopra della n 3 per quanto tempo volete senza problemi, ma se la vostra salute non migliora tornate alla dieta 7 per una o due settimane o anche più. (Le diete dalla 4 alla 6 sono diete a base di cereali integrali e verdure, la 7 di solo cereali integrali con alcune integrazioni. Quest'ultima viene seguita per un periodo limitato di tempo e con una certa attenzione).
4 Non mangiate frutta o verdura coltivata con l’uso di concimi e pesticidi chimici.
5 Evitate il più possibile di prendere alimenti che provengano da un posto lontano rispetto a quello in cui vivete.
6 Consumate prodotti di stagione
7 Evitate le verdure più Yin come le solanacee (pomodori, peperoni, melanzane, patate)
8 Non usate spezie tropicali o insaporitori chimici, condite con il sale integrale , il miso e la salsa di soja ottenuti con metodi naturali.
9 Evitate il caffè e i thè che contengono coloranti cancerogeni. Il thè verde cinese e il thè giapponese tostato (bancha e kukicha) vanno bene.
10 Gli alimenti di origine animale allevati vengono trattati quasi tutti con un gran numero di prodotti chimici, invece gli animali selvatici e il pesce pescato in zone marine pulite no. Se proprio desiderate dei cibi animali optate per questi ultimi.

Molte di queste 10 semplici raccomandazioni al giorno d'oggi potreste riceverle tranquillamente anche da un medico o un nutrizionista, difficilmente però questi ultimi avrebbero dato questi consigli negli anni '60, quando Ohsawa pubblicò il suo libro. Infatti, in quegli anni nel mondo della medicina allopatica c'era la quasi totale convinzione che conservanti, pesticidi e zucchero non fossero assolutamente dannosi, anzi venivano rappresentati come invenzioni miracolose. Chissà poi se questa campagna promozionale che fecero fosse completamente disinteressata...ma questa è un'altra storia!! Voglio solo sottolineare quanto Ohsawa, pur non avendo una formazione medica tradizionale, sia stato precursore e anticipatore di una serie di scoperte (in particolare riguardo lo zucchero) e di idee che la scienza ha riconosciuto solamente in tempi abbastanza recenti. 

Guardando invece le raccomandazioni n 4,5 e 6 si nota come Ohsawa sia stato il precursore della filosofia Bio e Km0 che ora tutti promuovono a gran voce. E questo 60 anni fa!!
Ohsawa poi nel suo libro prosegue in modo essenziale e semplice a spiegare quali sono gli alimenti migliori per ristabilire la salute. 


Georges Ohsawa

Cosa mangiare
"Tutti i cereali come il riso integrale, il grano saraceno, il frumento, il mais, l'orzo, il miglio sono eccellenti. Li potete mangiare crudi o cotti, con o senz'acqua, alla griglia, al forno o ridotti in crema, anche in grandi quantità, ma masticandoli bene.
Potete anche mangiare tutte le verdure di stagione (eccezion fatta per le solanacee) come carote, cipolle, zucca, radici, cavolo, cavolfiore, crescione, lattuga. Tra le piante selvatiche potete usare il tarassaco, il farfaro, la bardana, il crescione. la tonsillaggine, ecc.."




Insomma un ritorno alla semplicità e alla centralità del cereale integrale e delle verdure di stagione cotte con olio di buona qualità. E come condimenti sale marino integrale e i condimenti giapponesi come miso e salsa di soja che sono molto apprezzati e si sono rivelati dei validi alleati per la salute umana. Certo partendo poi da questa base possiamo ampliare  la varietà di cibo con legumi, condimenti di vario tipo, alghe marine, dolci e preparazioni varie, ma se volete capire qual'è la base più importante della filosofia macrobiotica, vi basterà ricordarvi di queste raccomandazioni che vi ho citato. Semplice, no?



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23/10/17

La macrobiotica, questa sconosciuta...

Cominciamo il nostro viaggio cominciando a conoscere la filosofia che ispira la mia cucina e che rappresenta allo stesso tempo la base di una diversa visione della vita. Una visione  integrata e olistica delle cose, che non si pone in contrasto con la scienza, ma che la può integrare offrendo stimoli e spunti di riflessione.
Alcuni pensano che la macrobiotica sia una dieta, altri un nuovo tipo di cucina, in realtà la macrobiotica è una filosofia pratica che applica dei semplici princìpi appartenenti alla filosofia dell’estremo oriente per permettere all’uomo di comprendere i suoi squilibri e in questo modo scegliere liberamente l'orientamento della sua vita.
Il primo ambito in cui applicarla è l’alimentazione perché è la base della nostra vita (se non si mangia non si vive) con cui costruiamo ogni giorno il nostro corpo (come diceva Ippocrate “Noi siamo ciò che mangiamo”).

Come nasce la macrobiotica?

La macrobiotica (che significa “scienza della grande vita”) è un termine nato nella scuola ippocratica dell’antica Grecia e che è stato ripreso da un giapponese, Georges Ohsawa (pseudonimo di Nyoti Sakurazawa 1893- 1966) per dare il nome alla sua filosofia.
Georges Ohsawa
Nato in Giappone durante il periodo dell’apertura del paese alle idee e agli stili di vita occidentali, Ohsawa perde sua madre e suoi fratelli da giovanissimo a causa della tubercolosi, ammalandosi lui stesso da adolescente. Considerato un caso senza speranze e abbandonato dai medici occidentali , il giovane Ohsawa viene aiutato da un ex medico dell’esercito giapponese che ancora applicava la medicina tradizionale del Giappone (Sagen Ishizuka).
Questo medico scoprì che l’alimentazione tradizionale Giapponese ,fornendo sodio e potassio in un rapporto simile a quello presente nelle funzioni fisiologiche del corpo umano, fosse in grado di ristabilire molto velocemente la salute.
Grazie a questo metodo Ohsawa guarì e sentì di dover portare avanti e approfondire il lavoro del suo maestro.
Cominciò a studiare gli antichi testi di medicina orientale e tutte le arti tradizionali e arrivò a capire che in ogni fenomeno operano sempre due polarità e che la conoscenza del modo in cui operano queste forze , soprattutto nell’alimentazione, potesse cambiare non solo la salute dell’uomo, ma il suo destino.
Queste due forze in estremo Oriente vengono convenzionalmente chiamate Yin e Yang e rappresentano le due polarità di cui ogni fenomeno è composto.



Come funzionano Yin e Yang (12 teoremi di Ohsawa)

1 Yin e Yang sono presenti in ogni cosa, ogni cosa è frutto della loro interazione.
2 Fenomeni Yin e Yang vengono prodotti continuamente.
3 Yin è centrifugo, Yang è centripeto. Yin e Yang producono l’energia.
4 Yin attira Yang e Yang attira Yin.
5 Ogni fenomeno è una combinazione di Yin e Yang con proporzioni diverse
6 La composizione di Yin e Yang di ogni fenomeno cambia di continuo. Ogni cosa è costantemente in cambiamento.
7 Niente è mai completamente Yin o completamente Yang, c’è sempre una parte seppur piccola di Yin e di Yang in ogni fenomeno.
8 Niente è neutro. In ogni fenomeno c’è comunque una predominanza di Yin o di Yang.
9 La forza di attrazione aumenta e diminuisce a seconda di quanto è forte la polarità.
10 Yin respinge Yin e Yang respinge Yang, più le polarità sono simili più si respingono.
11 L’estremo Yin si trasforma in Yang, e l’estremo Yang si trasforma in Yin.
12 Ogni corpo fisico è Yang nel suo centro e Yin in superficie



 Yin e yang nella materia e nel cibo

Yang estremo                                                                         Yin estremo


Estate                                                                                  Inverno
Piccolo                                                                                Grande
Caldo                                                                                  Freddo
Rosso,arancio, giallo                                                         Verde, blu, marrone, violetto 
Direzione verso il basso                                                    Direzione verso l’alto
Pesante e denso                                                                  Leggero e soffice
Pochi liquidi                                                                       Molti liquidi
Forma bassa, corta, squadrata                                         Forma alta, lunga, tonda
Animale                                                                              Vegetale
+ sodio – potassio                                                               + potassio – sodio
Dinamico                                                                             Statico
Maschile                                                                              Femminile
Pratico                                                                                 Filosofico
Duro                                                                                     Molle                                
                                                                                                 
                                                                                                                                                             
Voi come vi sentite?


Persona più Yang                                                                                Persona più Yin
Attivo                                                                                                    Passivo
Teso                                                                                                       Rilassato                                
Molto organizzato                                                                                 Poco organizzato
Positivo                                                                                                 Negativo
Attacca                                                                                                  Fugge
Estroverso                                                                                             Introverso
Azione                                                                                                   Riflessione
Voce forte                                                                                              Voce timida
Muscoli duri                                                                                          Muscoli deboli
Poco sensibile                                                                                       Molto sensibile
Si alza presto                                                                                         Si alza tardi

Un eccesso di fattori yin andrà a incrementare le caratteristiche yin della persona sia da un punto di vista fisico che comportamentale così come un eccesso di fattori yang andrà ad incrementare le caratteristiche yang dell'individuo.                                                                                                                                                                  

Per la macrobiotica il nostro stato di salute è legato in particolar modo al cibo che abbiamo assunto quotidianamente                           


Tabella cibi Yin Yang

Droghe , farmaci e aspartame
+++++++++++++++++
Superalcolici
++++++++++++++++
Bevande gassate zuccherate
++++++++++++++++
Zucchero
+++++++++++++++
Caffè
++++++++++++
Vino
+++++++++++
Sakè
+++++++++++
Birra
+++++++++++
Frutta tropicale
+++++++++++
Latte, yogurt
+++++++++++
Solanacee
++++++++++
Spezie
+++++++++
Formaggi freschi
+++++++++
Frutta di stagione cruda
+++++++
Insalate e verdura cruda
+++++++
Olii vegetali
++++++
Frutta secca
+++++
Frutta cotta
+++++
Seitan e tempeh, tofu
+++++
Semi oleosi tostati
++++
Verdure cotte a foglia verde
++++
Verdure cotte tonde tipo zucca, cavoli
+++
Verdure cotte a radice
+++
Legumi
++
Alghe
++
Mais
++
Orzo
++
Avena
+
Frumento
+
Riso integrale
Più equilibrato
Miglio
+
Grano saraceno
++
Pesce a carne bianca
++++
Molluschi
++++
Crostacei
+++++
Pesci a carne rossa
+++++
Formaggi stagionati
++++++
Carni Bianche
+++++++
Salumi e carni rosse
+++++++++
Uova
+++++++++++
Miso, salsa di soja
++++++++++++
Sale
++++++++++++++
                 






 Y
  I
 N












 E
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 U
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N
G


                                                                              
     
                                        



Alcune cose in particolare sono importanti da capire per non cadere in equivoci e fare confusione:
1 Per la macrobiotica i cibi migliori per creare equilibrio sono quelli che hanno caratteristiche Yin - Yang equilibrate (cereali, verdure e legumi, frutta di stagione, saltuariamente pesce se lo si desidera) , conditi con sale marino.
2 Abbinando due cibi estremi non si crea un equilibrio (per esempio salumi e frutta tropicale), ma una continua oscillazione tra estremi creando un’estrema instabilità.
3 Se la nostra condizione è Yin non significa che dobbiamo ricorrere a cibi estremamente yang nutrendoci di uova e salame, ma si tratterà di aggiungere un poco più di sale in un piatto di cereali verdure e legumi privilegiando quelli più yang  (riso integrale, miglio, saraceno, radici, lenticchie, azuki, ecc..). Per un eccesso di yang vale l’opposto (meno sale, più verdure verdi, più orzo, mais, frutta cotta)
4 Yin e Yang non sono valori assoluti, ma relativi. Un alimento o un fenomeno è Yin o Yang sempre in rapporto a un altro.
5 Le malattie sono fenomeni Yin che si creano sia dall’eccesso di Yin dell’alimentazione ,ma anche dall’abuso di molti cibi Yang (lo Yang estremo si trasforma in Yin).
6 Le cotture variano in base alla stagione: durante i mesi freddi cottura più yang ( al forno, stufato a lungo) nei mesi caldi cotture più yin (saltato veloce in padella, pressato)

Si può anche notare che la macrobiotica sia una delle poche discipline a dare un senso e una spiegazione chiara ad alcuni comportamenti alimentari: per esempio è facile notare nella vita di tutti i giorni che il consumo di salumi, carne, formaggi stagionati stimoli la voglia di dolci, alcol e di caffè. Questo perchè alimenti estemamenti yang e ricchi di sodio come la carne portano a una condizione di estrema contrazione che viene compensata da cibi molto yin come appunto lo zucchero o l'alcol. 
Chiunque può provare su di sè e notare che la voglia di questi alimenti estremi diminuisce molto quando si passa a un alimentazione più equilibrata. 
Pochi notano che gli alcolisti sono tutti grandissimi consumatori di cibi animali e che nei paesi in cui il consumo di cibi animali è ridotto anche il fenomeno dell’alcolismo è inferiore.
L’approccio macrobiotico è in grado anche di spiegare, ad esempio, le tradizioni alimentari dei diversi popoli: ad esempio perchè i popoli del nord che vivono in climi freddi usano molto conservare sotto-sale e mangiare maggiori quantità di grassi e cibi animali, oppure perchè le prescrizioni religiose dei popoli che vivono in climi molto caldi vietino gli alimenti più yang (come la carne di maiale) o consiglino un’alimentazione vegetariana.
I campi di applicazione di questa filosofia sono vastissimi e non interessano soltanto il cibo e questo la rende ancora più affascinante. 
Tornerò ancora a parlare di questo argomento che mi sta molto a cuore, intanto io spero di avervi incuriosito ad approfondire e di non avervi messo troppa confusione in testa! :)


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