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19/03/19

Lo zucchero lascialo stare, ci sono droghe migliori!

Da alimento raro, costosissimo, usato a piccolissime dosi per lo più a scopo medicinale, a principale ingrediente della dieta contemporanea: la storia dello zucchero e della sua diffusione nel mondo è una storia di sfruttamento di popoli, di esaurimento di risorse naturali e di nuove sconsciute patologie che sorgevano nelle popolazioni che iniziavano a farne un uso sistematico.
In un solo articolo è impossibile parlare in maniera completa dei vari indizi, per non dire prove, che mettono la polvere bianca tra i più grandi responsabili dello stato degenerato di salute fisica e mentale di una buona fetta della popolazione mondiale.
D'altronde non c'è neanche bisogno che ne parli io, visto che c'è chi l'ha già fatto molto meglio di me: sto parlando del buon William Dufty e del suo bestseller  "Sugar Blues, il mal di zucchero", uscito nel l'ormai lontano 1975 e purtroppo sempre più attuale.
Vi consiglio assolutamente di leggerlo e di custodirlo nella vostra libreria personale perchè è un'opera veramente importante ed è impressionante la mole di lavoro e di ricerca fatta dall'autore nel rintracciare le fonti storiche e scientifiche a sostegno della sua tesi.
Tesi che, tra l'altro, l'autore del libro ha sperimentato sulla propria pelle avendo vissuto con innumerevoli disturbi di salute e vedendoli rapidamente e "miracolosamente" sparire togliendo lo zucchero dalla propria alimentazione e passando a una dieta basata su cereali, verdure, legumi e frutta.
Se vi interessa capire come liberarvi dallo zucchero e dall'ossessione per il sapore dolce potete leggere un mio articolo di un pò di tempo fa cliccando qui , per il resto ho gran poco da aggiungere a ciò che c'è già scritto in quest'opera e mi limiterò a citare un paio di passaggi del libro di Dufty che ho trovato particolarmente  interessanti.
Qui di seguito un passaggio del libro che parla in maniera chiara degli effetti e degli scompensi che lo zucchero scatena nell'organismo una volta ingerito.
In quest'altro articolo invece citerò, sempre dallo stesso libro, la storia di un medico e di uno scrittore la cui vita era stata seriamente compromessa da questa sostanza.
Quindi adesso lasciamo parlare Dufty:

Lo zucchero era veramente qualcosa di più potente della birra o del vino e anche della maggior parte dei farmaci conosciuti dall'uomo. Nessuna meraviglia che gli uomini di medicina arabi e giudei usassero lo zucchero raffinato con cautela e in dosi minime.[...] Come fanno notare i dottori Abrahamson e Pezet in "Corpo, mente e zucchero" ,  "uno stato di ipoglicemia, in cui il tasso di zucchero nel sangue è relativamente basso,tende ad affamare le cellule del corpo, specie quelle del cervello." 
[...] Quando va tutto bene, questo equilibrio è mantenuto stabilmente dalle ghiandole surrenali. Se ingeriamo dello zucchero raffinato (saccarosio), assorbiamo una sostanza che rappresenta lo stadio ultimo di trasformazione prima del glucosio, sostanza che sfugge così in larga misura ai processi chimici del nostro corpo. Il saccarosio passa direttamente  nell'intestino, dove diventa glucosio "predigerito"; questo, a sua volta, è assorbito dal sangue, dove il rapporto di equilibrio tra glucosio e ossigeno è già stato prestabilito  con precisione: ecco allora che il livello di gluscosio nel sangue viene drasticamente aumentato, l'equilibrio distrutto ed il corpo entra in crisi.
E' il cervello a registrarlo per primo. Dalla corteccia surrenale esce un flusso di ormoni per mobilitare tutte le riserve chimiche che possono equilibrare l'eccesso di zucchero: dalle isolette del pancreas esce l'insulina, che serve proprio a tener basso il livello di glucosio nel sangue, lavorando in antagonismo complementare agli ormoni delle surrenali (adrenalina), che si preoccupano di tener alti invece i livelli di zucchero. Tutto ciò avviene con un ritmo frenetico, e i risultati sono prevedibili: andando troppo in fretta, si spinge troppo in là. Il tasso di glucosio nel sangue  scende ad un livello bassissimo ed una seconda crisi si produce in conseguenza della prima.[...] Tutto questo si riflette sulle nostre sensazioni, su come ci sentiamo. Quando il glucosio viene assorbito dal sangue, ci sentiamo in forma e viviamo un rapido "tirarsi su". Però questo aumento di energia presa a prestito non tarda a subire un calo e il glucosio scende al minimo.
Ci sentiamo allora stanchi, provati e dobbiamo fare uno sforzo anche solo per muoverci o pensare e questo sino a che il tasso di glucosio non sia nuovamente risalito, [...] ci capita di essere irritabili, tutti nervi e scatti.
La gravità di una crisi conseguente ad un'altra crisi dipende dal sovraccarico di glucosio. Se continuiamo ad assorbire degli zuccheri, una nuova doppia crisi comincia sempre prima ancora che quella vecchia sia finita. L'accumularsi delle crisi arriva entro la fine della giornata a farci "dare i numeri".
Come risultato di anni ed anni di giornate come questa, ci ritroviamo con le ghiandole surrenali distrutte: non tanto a causa del superlavoro, quanto dai continui "colpi di frusta". La produzione globale di ormoni è scarsa e le quantità sono sfasate; questa funzione alterata si riflette sul sistema endocrino. Ben presto il cervello può avere difficoltà a distinguere quello che è reale da quello che non lo è. Se poi siamo sottoposti ad uno stress, andiamo a pezzi, perchè il nostro sistema endocrino non ce la fa più;[...] I medici che hanno studiato questo meccanismo notano che " siccome le cellule cerebrali sono quelle che dipendono interamente dal tasso di glucosio nel sangue per il loro nutrimento, sono dunque le più colpite. Il preoccupante aumento ed il grandissimo numero di "malati di nervi" tra la popolazione è proprio una riprova di questo fenomeno".



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