Si chiama "Nutrire il futuro" pubblicato da Edizioni Mediterranee e l'autore è Carlo Guglielmo che è uno dei pionieri in Italia della macrobiotica e dell'alimentazione naturale, conosciuto ai più per la pubblicazione del bestseller "Il grande libro dell'ecodieta".
Quello che mi è piaciuto di questa sua nuova opera è il fatto che ci sia finalmente qualcuno oltre ad Ohsawa non si limita a parlare di filosofia Yin Yang riferendosi solo al cibo, ma anche all'analisi dei fenomeni storici e della società, gettando uno sguardo sul futuro.
Prima di proseguire con la recensione di questo libro ti consiglio però di dare una lettura al mio articolo sull'opera più completa mai pubblicata sul pensiero di Ohsawa che puoi trovare qui.
Tornando al libro di Guglielmo, io ho apprezzato molto la lucidità, l'intelligenza e la ricchezza di informazioni a cui l'autore ha attinto per la sua analisi.
L'autore riflette su cosa potremmo aspettarci e la sua visione non è certo buonista o consolatoria, ma invece piuttosto cruda e mette sotto il naso del lettore tutti i problemi e le sfide che l'uomo dovrà risolvere, pena la sua stessa estinzione.
L'opera si apre con una breve spiegazione del principio yin yang e dell'alimentazione che si ispira a questo principio. Prosegue poi raccontando l'evoluzione dell'uomo e dei popoli arrivando al giorno d'oggi individuando tutti i fattori sociali e alimentari che hanno cambiato radicalmente l'approccio dell'uomo con il suo ambiente con i suoi vantaggi e svantaggi.
Si continua parlando degli ultimi 4 livelli di giudizio di Ohsawa (se vuoi capire meglio di cosa si tratta ho scritto un articolo a riguardo che puoi leggere qui) e del modo in cui la società dei giorni nostri li ha sviluppati.
Per ognuno di questi livelli di giudizio è dedicato un capitolo in cui si parla di argomenti molto importanti e ancora sconosciuti ai più, come il pensiero transumanista, l'intelligenza artificiale, interfacce uomo-computer, microchip, stimolazione trans-cranica, controllo sociale avanzato e lotta ai cambiamenti climatici offrendo una visione lucida e disillusa.
E mostra come sarà davvero improbabile che questi strumenti potranno essere realmente di aiuto all'umanità, ma che al contrario porteranno un probabile aumento delle diseguaglianze essendo promossi e voluti da un sistema economico che si regge sullo sfruttamento di persone e risorse.
Un sistema che vuole l'uomo come una macchina che è utile nella misura in cui alimenta il sistema stesso consumando beni.
Però il destino è ancora da scrivere e sarà lo sviluppo della coscienza e della consapevolezza dei singoli a determinare un futuro realmente sostenibile o una distopia tecnologica.
D'altronde, come dice provocatoriamente l'autore, la democrazia e i diritti umani sono un "lusso", qualcosa che è stato duramente guadagnato in passato e che esisteranno finchè ci saranno un benessere economico e una consapevolezza diffusa in grado di mantenerli. Nessuno ce li può garantire a priori.
Concludo consigliando caldamente questa lettura con la speranza che possa svegliare alcune persone dal sonno dei nostri giorni.
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